Provinco Italia, parte di Italian Wine Brands, si distingue sia a livello nazionale che mondiale per l’immancabile stile tutto italiano, affiancato da una costante ricerca di innovazione. Ed il risultato si vede, ma soprattutto si sente…
Qual è l’ABC per i winemakers Provinco? La selezione accurata delle uve migliori, provenienti da terroir storici e aree vinicole complementari, per farti assaporare tutto il buono del Bel Paese nel calice. Dal calore del Sud fino ai vigneti più alti delle Alpi, dalle bollicine più eleganti alla suadente schiuma delle birre: nelle sue linee di prodotto il filo conduttore è la passione per il proprio lavoro e la volontà di far vivere momenti unici e sentimenti straordinari. Il risultato è più che un semplice calice da bere: è puro piacere.
È il 1910 quando Giuseppe Ocone avvia con passione e dedizione la propria attività di viticoltore e imprenditore, fondando la Cantina Ocone Vini 1910. In breve tempo, questa assume un ruolo di primissimo piano nel contesto agricolo campano, dedicandosi alla riscoperta e valorizzazione di varietà tipiche del territorio sannita: Aglianico in primis, ma anche Falanghina, Greco, Coda di Volpe e Pedirosso.
Nel 2018 la Cantina viene acquisita da Euvitis 21 Agricoltura, Territorio e Sviluppo, che procede alla reinterpretazione di questa storica azienda in chiave moderna e dinamica, nel rispetto tuttavia di un’identità profondamente legata al territorio. Ad oggi, Cantina Ocone è sinonimo di innovazione, dal processo produttivo fino all’esperienza del consumatore, più interattiva ed “emozionale”.
Una Cantina che nasce nel lontano 1957 dalla passione comune per il vino di 31 viticoltori, e che trova la propria dimora nello stupendo anfiteatro collinare tra Conegliano e Valdobbiadene (patrimonio UNESCO nel 2019). E proprio nella sua natura cooperativa e nei suoi soci risiede la forza di Colli del Soligo, che ad oggi conta ben 600 conferitori e più di mille ettari di vigneti. L’85% della produzione è costituito dalla varietà Glera (Prosecco), confermando un’identità riconosciuta e ben precisa dell’azienda.
Nel corso degli anni la Cantina è diventata un importante punto di riferimento della produzione vitivinicola locale, nazionale ed internazionale grazie ad un impegno al miglioramento continuo, come dimostrato da numerosi premi enologici e le certificazioni ottenute.
Gorghi Tondi nasce dall’amore per la natura di Dora, la bisnonna di Annamaria e Clara Sala, oggi alla guida dell’azienda di famiglia. Nel 2000 papà Michele, con un’esperienza di oltre quaranta anni nel mondo del vino, decide, insieme alla moglie Doretta e alle figlie, di dare vita a una propria azienda, concentrandosi sulla produzione di vini biologici e senza solfiti. Le uve sono coltivate tra il mare e la terra, all’interno della Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, a Mazara del Vallo.
Nelle due proprietà di Ramisella e San Nicola, nell’estremo occidentale della Sicilia, i filari si estendono su un terreno prevalentemente pianeggiante per 130 ettari, cullati dalla brezza marina. Qui, le condizioni ambientali uniche e spesso irripetibili danno vita ad un vino straordinario nel panorama enologico della Sicilia, il Grillodoro, etichetta di punta dell’azienda.
La storia della famiglia Rottensteiner, così come quella della città di Bolzano, è strettamente legata alla viticoltura. La cantina venne fondata nel 1956, quando Hans Rottensteiner decise di dedicarsi alla vendita del vino sfuso in Svizzera. Negli anni '80, grazie anche all’affiancamento del figlio Toni nella gestione della cantina, il lavoro si spostò sulla produzione di vini in bottiglia. Nel 2001 un ulteriore sostegno all’attività venne portato dall’ingresso del nipote Hannes. È ancora oggi un’azienda a conduzione famigliare, cui filosofia è “bere con piacere”. Per Toni e Hannes il vino deve essere elegante e beverino. L’obiettivo principale è quello di produrre vini dal carattere unico e inconfondibile, tipici per varietà e provenienza, come il Lagrein ed il Santa Maddalena.
Sin dalle origini la cantina non vinifica solo l’uva dei dieci ettari dei vigneti di proprietà. Infatti, la produzione viene integrata da quella di circa 60 contadini della zona. Una collaborazione che è ormai diventata tradizione, fondamentale ottenere vini di altissima qualità.
Una storia che inizia alla fine dell’Ottocento e arriva fino ai giorni nostri. Una Cantina a conduzione familiare con un nome particolare, dedicato ad un nonno dalla pelle molto scura e bruciata dal sole per le tante ore trascorse nei campi a lavorare. Con cinquanta ettari di vigneti, distribuiti tra Campriano e le colline dell’aretino, Buccia Nera persegue la filosofia di un’agricoltura sostenibile: nel 2002 Amadio Mancini, subentrato nella gestione dell’azienda negli anni ’70, ne certifica ufficialmente la conduzione biologica.
Oggi, a gestire l’azienda sono le tre figlie di Amadio che, dopo anni al fianco del padre, hanno intrapreso le sue orme, affiancate dall’enologo Sandro Nalli. La varietà prevalentemente coltivata è il Sangiovese insieme a piccole quantità di Syra, Cabernet Sauvignon, Merlot, Malvasia Nera e Alicante.
Una storia che nasce oltre vent’anni fa e si racconta attraverso le vendemmie ed i vini, che hanno reso Baglio di Pianetto un punto di riferimento nella viticultura siciliana. Alla base, l’idea di una produzione ecosostenibile, che si concretizza nella conversione al biologico dell’intero patrimonio agricolo dell’azienda. E questa cura per la qualità e la sostenibilità ha portato la famiglia Marzotto ad allargare via via i propri confini, arrivando ad esportare il 50% delle bottiglie prodotte: Stati Uniti, Giappone, Germania, Belgio e altri, in questo senso, sono i principali mercati di riferimento.
I vini di Baglio di Pianetto sono essenziali, capaci di cogliere la personalità di quest’Isola e fonderla con una forte spinta all’innovazione tecnologica e alla maturazione produttiva. L’obiettivo? Ovviamente l’eccellenza.
Podere 29 non è solo una cantina, ma innanzitutto una storia di un padre ed un figlio, che hanno deciso di inseguire il proprio sogno e fare il vino. O meglio, del buon vino. L’amore per la terra guida l’intero processo di produzione partendo dal vigneto, del quale ne vengono rispettati i tempi e assecondati i ritmi. La filosofia dell’azienda è improntata ad un’agricoltura biologica, perché tutto sia secondo natura. E il risultato di questa passione e cura è nei loro vini, che si sono distinti e riconosciuti nelle più importanti fiere di settore.
Le principali etichette sono frutto di vitigni autoctoni, Nero di Troia in primis. Con 22 ettari di terreno completamente pianeggiante a soli 10 km dal mare, Podere 29 riesce catturare gli aromi di questa terra e trasmetterli ai propri vini. Come descriverli? Intensi, capaci di raccontare la vera essenza della Puglia.
Fondata nel 1937 su iniziativa di quattordici produttori pionieristici, la storia di Vecchia Cantina di Montepulciano inizia nel 1940, con il primo imbottigliamento. Dopo i momenti difficili del secondo conflitto mondiale, a partire dagli anni Cinquanta la Cantina diventa spinta propulsiva per l’intero territorio. Ed un ruolo di primo piano lo mantiene tutt’oggi, con 400 aziende associate per una superficie vitata complessiva di circa 1000 ettari.
Una realtà produttiva che fa della sostenibilità il proprio valore aggiunto, ricercando l’eccellenza fin dal vigneto. I dolci pendii collinari tra Toscana e Umbria sono la culla dei vini della Cooperativa, tra i quali spicca il Vino Nobile di Montepulciano DOCG, offerto in diverse versioni. La Cantina ne è inoltre leader a livello locale e mondiale per quantità prodotta.
Una delle cantine più belle della zona, con una produzione improntata al profondo rispetto per la storia e la cultura del territorio. La costante ricerca della qualità durante l’intero processo produttivo è alla base di tutte le etichette della Tenuta Bosco Albano, prodotte esclusivamente da uve del Friuli. Qui siamo davanti ad una di quelle incredibili storie di famiglia, che ti aprono il cuore. E lo sanno bene i fratelli Durante, che fin dall’infanzia hanno prima amato, poi riscoperto e valorizzato questi luoghi.
I vini sono dei “racconti autentici”, che parlano di vigne, convivialità e di vita all’aperto. Con 45 ettari di vigneto Doc, nell’area delle Grave del Friuli, la Tenuta decide di ottenere una resa inferiore ai disciplinari attraverso un’accurata riduzione delle quantità di grappoli. La qualità è di quelle che riconosci immediatamente, dal primo sentore.