Maroni
Il 2021 è una vendemmia che parla chiaro: inverno generoso di piogge e primavera asciutta hanno accompagnato una fioritura regolare e ordinata. Il ciclo vegetativo si è svolto senza scossoni, grazie anche a un lavoro di vigna estremamente accurato, che ha permesso una maturazione omogenea. La quantità d’uva è rimasta in linea con la media aziendale, mentre la qualità ha centrato pienamente l’obiettivo: concentrazione, equilibrio e una capacità espressiva da grande annata. Nel calice, il 2021 regala un profilo intenso: gelsi neri, prugna, pepe, liquirizia e una menta fresca che accende il sorso. I tannini sono fitti ma vellutati, sostenuti da un corpo profondo e da una chiusura lunga e armonica. Un’annata che promette longevitá importante, oltre vent’anni, e che già oggi mostra una finezza fuori dal comune. Iconica anche nell’estetica, grazie alla Special Edition dedicata alla serie Netflix Il Gattopardo, figlia della stessa terra del vino. Un rosso da aprire con arrosti, brasati, ragù importanti o lamb carré, ma splendido anche da meditazione. Un racconto di Sicilia contemporanea che unisce memoria, modernità e un 2021 da ricordare.
Luca Maroni
Il 2021 è una vendemmia che parla chiaro: inverno generoso di piogge e primavera asciutta hanno accompagnato una fioritura regolare e ordinata. Il ciclo vegetativo si è svolto senza scossoni, grazie anche a un lavoro di vigna estremamente accurato, che ha permesso una maturazione omogenea. La quantità d’uva è rimasta in linea con la media aziendale, mentre la qualità ha centrato pienamente l’obiettivo: concentrazione, equilibrio e una capacità espressiva da grande annata. Nel calice, il 2021 regala un profilo intenso: gelsi neri, prugna, pepe, liquirizia e una menta fresca che accende il sorso. I tannini sono fitti ma vellutati, sostenuti da un corpo profondo e da una chiusura lunga e armonica. Un’annata che promette longevitá importante, oltre vent’anni, e che già oggi mostra una finezza fuori dal comune. Iconica anche nell’estetica, grazie alla Special Edition dedicata alla serie Netflix Il Gattopardo, figlia della stessa terra del vino. Un rosso da aprire con arrosti, brasati, ragù importanti o lamb carré, ma splendido anche da meditazione. Un racconto di Sicilia contemporanea che unisce memoria, modernità e un 2021 da ricordare.
Correva l’anno 1995. In Italia da qualche mese il governo è guidato dall’Onorevole Silvio Berlusconi e la Juventus, dopo 9 anni, vince lo scudetto. Un’altra epoca. Quell’anno, in Sicilia, viene alla luce la prima vendemmia del mitico Mille e una Notte. Nasce dal sogno di Giacomo e Gabriella Rallo, fondatori di Donnafugata, di onorare la loro terra con un grande rosso, frutto della collaborazione con il grande Giacomo Tachis. Il successo è immediato e nel giro di qualche anno quel vino entra a far parte dell’Olimpo delle etichette di culto. Quelle che vanno assaggiate almeno una volta nella vita. Nasce da un taglio di Nero d'Avola, Petit Verdot, Syrah e altre uve tipiche del territorio. La raccolta è manuale in cassette, con attenta selezione delle uve in vigna e un’ulteriore scelta dei grappoli in cantina sul tavolo vibrante. Vinificazione in acciaio, con macerazione sulle bucce per 14 giorni a temperatura controllata, dopo la trasformazione il vino affina per circa un anno in barrique di rovere francese nuove, e almeno altri 24 mesi in bottiglia. Colore rosso rubino intenso, presenta un bouquet complesso caratterizzato da note di frutta a bacca rossa e nera, con freschi sentori balsamici, speziati di pepe nero e delicate nuances di tostatura dolce che richiamano la vaniglia. In bocca è morbido e avvolgente, di grande struttura e con tannini maturi e raffinati. Chiude con una notevole persistenza gustativa. Vino destinato a un lunghissimo invecchiamento, gli esperti sono pronti a giurare che possa evolvere tranquillamente anche per 20 anni, se ben conservato. A tavola richiede un abbinamento deciso, come un succulento carrè di agnello o delle pappardelle al ragù.
Ci sono aziende di cui ogni buon appassionato pensa di sapere tutto. Semplicemente perché rappresentano il mondo del vino italiano da sempre. Tra queste, è fuor di dubbio, un posto particolare è occupato da Donnafugata. Azienda vinicola che per molti è sinonimo di Sicilia e di vino di qualità. Storico marchio di proprietà della famiglia Rallo, Donnafugata produce vini in diversi aree della Sicilia. Da Est a Ovest, da Trapani all’Etna, non c’è zona vocata per la produzione di vino in Sicilia dove Donnafugata non possieda un vigneto. Quello che in pochi sanno, però, è che il nome Donnafugata è dovuto alla figura di Gabriella Rallo, moglie del fondatore e madre dei due intraprendenti attuali responsabili dell’azienda. Gabriella Anca Rallo, donna coraggiosa e propensa all’innovazione, è stata pioniera della viticoltura di qualità in Sicilia. E’ lei la vera “donnafugata” (donna in fuga) che abbandona il suo lavoro di insegnante per occuparsi a tempo pieno dei vigneti di Contessa Entellina. Una delle prime donne in Sicilia a produrre vino, in un settore tipicamente dominato da uomini. Una vera pioniera della viticoltura di qualità al femminile. Non ci resta, dunque, che dire grazie a Gabriella. Per essere stata così coraggiosa e di aver ispirato tutto questo. Salute!
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