Cosa: 100% Malvasia Puntinata
Perché: Perché Esprime l'anima minerale del territorio di Roma
Perfetto con: Piatti della tradizione romana e di mare
Cosa: 100% Malvasia Puntinata
Perché: Perché Esprime l'anima minerale del territorio di Roma
Perfetto con: Piatti della tradizione romana e di mare
Italia
Imbottigliato all'origine dalla Cantina Castello di Torre in Pietra- Via di Torrimpietra 247 -00050 Torrimpietra (Roma)
Il nome della Malvasia Puntinata non è casuale. Si riferisce alle minuscole punte scure che compaiono sulla buccia dell'acino maturo. In questo caso proviene dai vigneti che circondano il Castello di Torre in Pietra, dove i terreni, ricchi di tufo e di quel misto di sabbia e argilla che qui chiamano "breccia", donano al vino un'anima sapida e minerale. La Cantina, che dal 2000 è certificata biologica, ha saputo cogliere l’essenza di questo vitigno antico e valorizzarlo al massimo, rispettando il territorio e la sua biodiversità. La denominazione Roma DOC è relativamente giovane ma ha un obiettivo ambizioso: valorizzare un territorio per ora poco conosciuto da un punto di vista vinicolo, grazie soprattutto alla riscoperta dei suoi vitigni storici, proprio come la Malvasia del Lazio, che qui trova la sua massima espressione. Le uve, raccolte a mano per preservare la loro integrità, vengono delicatamente pressate e vinificate in vasche d'acciaio a temperatura controllata. In seguito il vino affina per circa quattro mesi, sempre in acciaio, con frequenti rimescolamenti delle fecce nobili. Nel calice questa Malvasia Puntinata si presenta di un colore giallo paglierino luminoso. Al naso, sprigiona un bouquet avvolgente che mescola profumi di gelsomino e acacia con quelli di frutta a polpa bianca matura, come pesca e pera. Si percepiscono poi note agrumate e una piacevole sensazione minerale. In bocca è pieno e rotondo. Ma allo stesso tempo vivace e fresco. La sua sapidità è un tratto distintivo che ben si bilancia con una piacevole acidità. Il finale è lungo e persistente. Questo bianco è perfetto da bere giovane per godere appieno della sua freschezza. Ottimo compagno a tavola, è capace di affrontare piatti saporiti della cucina romana come la carbonara. Ottimo anche con piatti di mare importanti, come il polpo con le patate.
La storia della Cantina Castello di Torre in Pietra risale al XVI secolo, quando la tenuta apparteneva alla famiglia Peretti di Papa Sisto V. La storica cantina è scavata nel tufo, un vero e proprio capolavoro di ingegneria naturale, luogo ideale per la produzione e la conservazione del vino. Un ambiente fresco, stabile e perfettamente isolato, dove il vino ha potuto evolvere per secoli, custodendo i segreti di un'arte preziosa. La sua storia recente dell'azienda inizia invece nel 1926, con l'acquisizione da parte del Senatore Luigi Albertini, ex direttore del Corriere della Sera. Costretto a lasciare il suo incarico a causa dei contrasti con il fascismo, Albertini dedicò le sue energie a trasformare la tenuta in un'azienda agricola modello. Fu lui, insieme ai suoi eredi, a dare nuovo impulso all'attività vitivinicola, ampliando la cantina e impiantando nuovi vigneti. Gli attuali proprietari sono i figli e i nipoti dei suoi eredi. Per quanto riguarda la filosofia produttiva, l'azienda applica i principi dell'agricoltura biologica fin dai primi anni 2000 ed è oggi ufficialmente certificata. L'obiettivo è produrre un vino che sia l'espressione più autentica e genuina del territorio, senza ricorrere a pesticidi, diserbanti o additivi chimici, e limitando al minimo l'uso di anidride solforosa.
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