Cosa: Da uve Fiano
Perché: Per la sua spiccata mineralità e la sapidità persistente
Perfetto con: Piatti di mare e funghi
Cosa: Da uve Fiano
Perché: Per la sua spiccata mineralità e la sapidità persistente
Perfetto con: Piatti di mare e funghi
Italia
Imbottigliato all'origine dalla Cantina Castello di Torre in Pietra- Via di Torrimpietra 247 -00050 Torrimpietra (Roma)
Si chiama Macchia Sacra ed è un Fiano Lazio IGT, proposto dal Castello Torre in Pietra. Nasce su un terreno di origine vulcanica, un misto di sabbia e tufo che dona alle uve una mineralità unica e una sapidità inconfondibile. L'intera azienda è biologica certificata da anni, mentre il nome, Macchia Sacra, è un omaggio alla storia e alla natura del luogo, un richiamo a quel bosco sacro che da secoli avvolge il castello. Fiano in purezza, le uve vengono raccolte a mano, in due momenti diversi per bilanciare aromaticità e freschezza, e parte dei grappoli viene pressata con una delicata macerazione sulle bucce. Il vino poi affina per mesi in vasche di cemento e in botti di rovere francese, con un costante rimescolamento dei lieviti. È un processo meticoloso che regala un sorso strutturato e avvolgente. Nel calice il Fiano Macchia Sacra si presenta di un affascinante colore giallo-oro, che già suggerisce la sua ricchezza. Al naso, il bouquet richiama sentori di frutta matura, come pesca e albicocca, per poi scoprire note più complesse e inconfondibili di nocciola tostata e miele di acacia. Un tocco salmastro e una scia di zafferano completano un quadro aromatico di grande eleganza. In bocca è pieno e rotondo, fresco e vibrante. La sua spiccata mineralità e la sapidità persistente invogliano subito a un altro sorso. Per esaltare il suo carattere, gli abbinamenti devono essere altrettanto decisi. E' perfetto con i piatti di mare più elaborati, come una zuppa di crostacei o un polpo in umido, ma si può osare di abbinarlo a piatti più particolari, come delle tagliatelle ai funghi porcini o perfino un risotto al tartufo.
La storia della Cantina Castello di Torre in Pietra risale al XVI secolo, quando la tenuta apparteneva alla famiglia Peretti di Papa Sisto V. La storica cantina è scavata nel tufo, un vero e proprio capolavoro di ingegneria naturale, luogo ideale per la produzione e la conservazione del vino. Un ambiente fresco, stabile e perfettamente isolato, dove il vino ha potuto evolvere per secoli, custodendo i segreti di un'arte preziosa. La sua storia recente dell'azienda inizia invece nel 1926, con l'acquisizione da parte del Senatore Luigi Albertini, ex direttore del Corriere della Sera. Costretto a lasciare il suo incarico a causa dei contrasti con il fascismo, Albertini dedicò le sue energie a trasformare la tenuta in un'azienda agricola modello. Fu lui, insieme ai suoi eredi, a dare nuovo impulso all'attività vitivinicola, ampliando la cantina e impiantando nuovi vigneti. Gli attuali proprietari sono i figli e i nipoti dei suoi eredi. Per quanto riguarda la filosofia produttiva, l'azienda applica i principi dell'agricoltura biologica fin dai primi anni 2000 ed è oggi ufficialmente certificata. L'obiettivo è produrre un vino che sia l'espressione più autentica e genuina del territorio, senza ricorrere a pesticidi, diserbanti o additivi chimici, e limitando al minimo l'uso di anidride solforosa.
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