Il mix, o meglio il taglio, come dicono gli esperti, è insolito ma interessante. 40% uve Shiraz e 60% Cesanese (da qui il nome). Il principe dei vitigni internazionali, coltivati con successo e soddisfazione in ogni angolo del globo, e il piccolo vitigno autoctono e radicato al suo territorio di origine. Un vino che, nelle intenzioni del produttore, deve rappresentare un po' la punta di diamante della produzione. Non a caso non viene proposto tutti gli anni ma solo quando la vendemmia è davvero buona. Solo nelle annate migliori. Nel bicchiere si presenta di un bel colore rosso rubino vivo. Al naso presenta un bouquet ampio di profumi che variano dalla frutta rossa matura alle spezie dolci. In bocca è corposo e intenso. Equilibrato e persistente. Un vino dotato di grande personalità e di un pizzico di follia tutto italiano.
Un pugliese, Umberto Notarnicola, e un piemontese, Bruno Violo. Entrambe innamorati della campagna laziale. Potrebbe sembrare il classico inizio di una barzelletta. Mentre invece è la bella storia dell’azienda agricola l’Olivella, situata nel cuore dei Castelli Romani, tra Frascati e Monte Porzio. Un'azienda dinamica e giovane fondata nel 1986 e da sempre impegnata nella valorizzazione dei buoni vini del territorio, frutto di una tradizione antica e di un suolo di origine vulcanica che conferisce al vino caratteristiche uniche. Poche bottiglie, un’immagine curata. Gli ingredienti per una storia di successo non mancano e i tanti riconoscimenti internazionali già ricevuti dai vini dell’azienda in questi anni sono la migliore conferma che la strada intrapresa è quella giusta.
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