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Cosa: Un grande rosso piemontese
Perché: Per la sua grande finezza
Perfetto con: Stracotto ai funghi
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Cosa: Un grande rosso piemontese
Perché: Per la sua grande finezza
Perfetto con: Stracotto ai funghi
Prodotto e imbottigliato da Az. Agricola Pecchenino – Dogliani, Italia
Prodotto in Italia
This is a proprietary blend of Nebbiolo made by Pecchenino. The Barolo San Giuseppe is a blend of fruit from three crus. It breaks down as 35% from Le Coste di Monforte, 15% from Bussia and 50% from Ravera in Monforte. There is a sultry theme here (like we saw in the Barolo Bussia) with dark fruit, pressed blackberry, black licorice and spice. This winery tends to experiment with long skin maceration times at warm temperatures. These techniques result in the density and sheer fruit weight you get here.
Ripe and rich Barolo with dried-berry and chocolate aromas and flavors and hints of hazelnuts. It’s full-bodied with rich, ripe tannins and a flavorful finish. Give it two or three years to soften. Better after 2022.
This red strikes a nice balance between a core of strawberry and cherry fruit and leafy, eucalyptus and medicinal herb flavors. Taut and vibrant, with a lingering conclusion of cherry, tar and iron elements. Best from 2023 through 2042.
San Giuseppe è il Barolo Docg proposto da Pecchenino, storica azienda vinicola piemontese che vanta vigneti in diversi cru della denominazione. Le uve utilizzate per produrre questo vino, infatti, provengono dal comune di Monforte d'Alba e per la precisione da tre cru ben specifici, Le coste di Monforte, Bussia e Ravera di Monforte. Questo magico mix gli permette di ottenere un vino di rara complessità e finezza. La lavorazione è tradizionale e inizia con una lunga fase di macerazione sulle bucce che si protrae per circa 30 giorni. Segue l’altrettanto lunga fase di maturazione che prevede un passaggio di due anni in botti di rovere da 25 ettolitri, seguiti da altri 12 mesi in vasche di cemento. Al termine di questo lungo percorso produttivo, si ottiene un vino caratterizzato da un bel colore rosso rubino che tende al granato. Al naso, ritroviamo le tipiche note di frutta rossa e di violetta, con sfumature speziate e sensazioni lievi di tabacco. In bocca è affascinante. Ricco nel corpo ma anche fresco e con un tannino ben integrato. Un grande vino da intenditori, buono oggi ma capace di invecchiare con tranquillità in cantina per altri dieci o più anni.
Ciò che rende unico il vino italiano nel mondo sono le tante piccole aziende familiari che lavorano con passione i propri vigneti, valorizzando il più grande patrimonio di uve tipiche al mondo. Tra queste, in Piemonte, cè l’azienda Pecchenino, fondata alla fine del ‘900 da nonno Attilio e oggi gestita dai nipoti, Orlando e - nuovamente - Attilio. Nel frattempo si è passati da 8 a 30 ettari, suddivisi fra i comuni di Dogliani, Monforte d’Alba e Bossolasco. Soprattutto a Dolcetto, a cui si affiancano Nebbiolo e Barbera, ma anche Chardonnay, Pinot Nero e Sauvignon. Se in campagna si pratica un’agricoltura sostenibile e nel pieno rispetto dell’ambiente, in cantina ogni passaggio produttivo è volto a raggiungere la massima qualità.
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