Quando la tradizione chiama, questa selezione non tarda a rispondere. Dall’Emilia-Romagna con furore, arrivano tre vini che non aspettano altro che un bel tagliere, un po’ di burrata e un cesto di gnocco fritto e tigelle. E ovviamente il mood giusto, quello allegro e spensierato della buona compagnia e della buona forchetta. Sangiovese, Gutturnio e Lambrusco: ecco il trio perfetto per la tua serata più golosa. Beverini, briosi, da bere nel pieno della loro giovinezza per un calice di puro godimento. La sfida più grande? Non finirli subito.
The Tower’s, la Torre, è uno dei vini più rappresentativi dell’azienda di Modigliana. Romagna DOC Sangiovese Superiore, biologico, nasce da uve Sangiovese in purezza. La vinificazione è semplice e accurata. Macerazione e fermentazione in acciaio a temperatura controllata, questo rosso rappresenta l’espressione più pura del vitigno di partenza. Se si vogliono conoscere davvero le potenzialità di questa antica uva, questa è la bottiglia da cui partire. Nel bicchiere il colore è vivo e luminoso. Al naso i profumi sono freschi e richiamano la frutta rossa bella matura e succosa. In particolare vi si riconoscono le visciole, le belle ciliegie spesso confuse con le amarene. Sul finale, poi, si possono anche cogliere leggere sfumature iodate che ci fanno pensare al mare, non così distante. In bocca, infine, è piacevole e piacevolmente beverino, con tannini morbidi e maturi ed evidenti richiami di frutta rossa. Un vino facile da amare, perfetto per mille occasioni. Da bere giovane, per cogliere a pieno la ricchezza del frutto di partenza.
Gutturnio DOC fizzante. Per molti cultori dei vini emiliani questo rappresenta la bollicina rossa più strutturata. Nella versione proposta qui da Il Poggiarello, il taglio di base è al 60% di uva Barbera e 40% uve Croatina, ossia Bonarda. Vendemmia a completa maturazione, pigiatura e macerazione a temperatura controllate. Quindi la seconda fermentazione, lenta, in autoclave per acquisire il suo delicato petillant e la rustica tipicità. Dopo l'imbottigliamento, il tappo viene assicurato al collo della bottiglia con il tradizionale spago. Nel bicchiere si presenta di un bel colore rosso rubino brillante di bella intensità. Il naso è una sinfonia di frutta rossa matura, dalla fragola alla ciliegia. In bocca è fresco e giovane. Decisamente fruttato e ben equilibrato in tutte le sue parti. Un vino da non bere in solitudine ma da condividere con le persone a cui si vuole bene.
Colore rosso rubino brillante di varia intensità, sapore consistente fresco e giovane, persistente, profumo ampio e fragrante con note di frutti di bosco
I francesi lo chiamerebbero “cru” e probabilmente se lo farebbero pagare un occhio della testa. Cleto Chiarli, al contrario, si limita a mettere in etichetta il nome dello storico vigneto di circa 13 ettari da cui provengono le uve usate per produrre questo “Vigneto Cialdini” per far capire ai tanti appassionati di Lambrusco che quello che stanno per assaggiare non è il solito prodotto. Questo Grasparossa è considerato come la massima espressione di questo straordinario vitigno. Le uve, selezionate e raccolte a mano, vengono pigiate e vinificate a temperatura controllata nella cantina. La presa di spuma procede lentamente e viene messo in bottiglia solo dopo un adeguato periodo di affinamento. Ne deriva un vino dal carattere brioso, capace di stupire per le sue tante sfaccettature.
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