L’Amarone della Valpolicella, oggi tra i più importanti rossi italiani, in pochi sanno che in realtà nasce dall’evoluzione del Recioto, vino passito e rosso, piacevolmente dolce. Un tempo, anzi, si produceva “solo” il Recioto. L’Amarone, infatti, è un vino relativamente moderno, la cui commercializzazione comincia solo negli anni Cinquanta. Il primo Amarone di Santa Sofia nasce nel 1964, per mano di Giancarlo Begnoni. Quello proposto qui è un Amarone della Valpolicella DOCG Classico, ossia prodotto solo con uve provenienti dalla zona storica della denominazione. I vigneti di Santa Sofia, in particolare, si trovano su colline sassose nei comuni di Negrar, Fumane, San Pietro in Cariano e Marano, tutte a nord di Verona. Corvina e Corvinone in netta maggioranza (circa il 70%), il taglio si completa con uve Rondinella. Dopo la vendemmia, i grappoli, delicatamente maneggiati da operatori esperti, subiscono un lento appassimento per un periodo che varia tra i 90 e i 120 giorni. Rubino profondo, quasi impenetrabile, con riflessi granati, questo spettacolare rosso veronese presenta un bouquet deciso ma delicato al tempo stesso, con raffinati sentori di ciliegie mature, ribes scuri e prugne secche. Si avvertono poi morbidi ricordi di cioccolato al latte, sensazioni di rabarbaro e balsamiche note di tabacco mentolato. Un bouquet estremamente raffinato, armonico, elegante. In bocca è piacevolmente succoso, con una gradevole texture tannica. Il calore alcolico è ben bilanciato da una corroborante freschezza agrumata. Un vino importante, ma “beverino” allo stesso tempo. L’Amarone richiede piatti importanti, come la lepre in salmì, stracotti e brasati di manzo al vino rosso. Ovviamente è l’ingrediente del più classico dei risotti, dove riesce essere allo stesso tempo ingrediente e abbinamento perfetto.
L’Amarone della Valpolicella, oggi tra i più importanti rossi italiani, in pochi sanno che in realtà nasce dall’evoluzione del Recioto, vino passito e rosso, piacevolmente dolce. Un tempo, anzi, si produceva “solo” il Recioto. L’Amarone, infatti, è un vino relativamente moderno, la cui commercializzazione comincia solo negli anni Cinquanta. Il primo Amarone di Santa Sofia nasce nel 1964, per mano di Giancarlo Begnoni. Quello proposto qui è un Amarone della Valpolicella DOCG Classico, ossia prodotto solo con uve provenienti dalla zona storica della denominazione. I vigneti di Santa Sofia, in particolare, si trovano su colline sassose nei comuni di Negrar, Fumane, San Pietro in Cariano e Marano, tutte a nord di Verona. Corvina e Corvinone in netta maggioranza (circa il 70%), il taglio si completa con uve Rondinella. Dopo la vendemmia, i grappoli, delicatamente maneggiati da operatori esperti, subiscono un lento appassimento per un periodo che varia tra i 90 e i 120 giorni. Rubino profondo, quasi impenetrabile, con riflessi granati, questo spettacolare rosso veronese presenta un bouquet deciso ma delicato al tempo stesso, con raffinati sentori di ciliegie mature, ribes scuri e prugne secche. Si avvertono poi morbidi ricordi di cioccolato al latte, sensazioni di rabarbaro e balsamiche note di tabacco mentolato. Un bouquet estremamente raffinato, armonico, elegante. In bocca è piacevolmente succoso, con una gradevole texture tannica. Il calore alcolico è ben bilanciato da una corroborante freschezza agrumata. Un vino importante, ma “beverino” allo stesso tempo. L’Amarone richiede piatti importanti, come la lepre in salmì, stracotti e brasati di manzo al vino rosso. Ovviamente è l’ingrediente del più classico dei risotti, dove riesce essere allo stesso tempo ingrediente e abbinamento perfetto.
L’Amarone della Valpolicella, oggi tra i più importanti rossi italiani, in pochi sanno che in realtà nasce dall’evoluzione del Recioto, vino passito e rosso, piacevolmente dolce. Un tempo, anzi, si produceva “solo” il Recioto. L’Amarone, infatti, è un vino relativamente moderno, la cui commercializzazione comincia solo negli anni Cinquanta. Il primo Amarone di Santa Sofia nasce nel 1964, per mano di Giancarlo Begnoni. Quello proposto qui è un Amarone della Valpolicella DOCG Classico, ossia prodotto solo con uve provenienti dalla zona storica della denominazione. I vigneti di Santa Sofia, in particolare, si trovano su colline sassose nei comuni di Negrar, Fumane, San Pietro in Cariano e Marano, tutte a nord di Verona. Corvina e Corvinone in netta maggioranza (circa il 70%), il taglio si completa con uve Rondinella. Dopo la vendemmia, i grappoli, delicatamente maneggiati da operatori esperti, subiscono un lento appassimento per un periodo che varia tra i 90 e i 120 giorni. Rubino profondo, quasi impenetrabile, con riflessi granati, questo spettacolare rosso veronese presenta un bouquet deciso ma delicato al tempo stesso, con raffinati sentori di ciliegie mature, ribes scuri e prugne secche. Si avvertono poi morbidi ricordi di cioccolato al latte, sensazioni di rabarbaro e balsamiche note di tabacco mentolato. Un bouquet estremamente raffinato, armonico, elegante. In bocca è piacevolmente succoso, con una gradevole texture tannica. Il calore alcolico è ben bilanciato da una corroborante freschezza agrumata. Un vino importante, ma “beverino” allo stesso tempo. L’Amarone richiede piatti importanti, come la lepre in salmì, stracotti e brasati di manzo al vino rosso. Ovviamente è l’ingrediente del più classico dei risotti, dove riesce essere allo stesso tempo ingrediente e abbinamento perfetto.
L’Amarone della Valpolicella, oggi tra i più importanti rossi italiani, in pochi sanno che in realtà nasce dall’evoluzione del Recioto, vino passito e rosso, piacevolmente dolce. Un tempo, anzi, si produceva “solo” il Recioto. L’Amarone, infatti, è un vino relativamente moderno, la cui commercializzazione comincia solo negli anni Cinquanta. Il primo Amarone di Santa Sofia nasce nel 1964, per mano di Giancarlo Begnoni. Quello proposto qui è un Amarone della Valpolicella DOCG Classico, ossia prodotto solo con uve provenienti dalla zona storica della denominazione. I vigneti di Santa Sofia, in particolare, si trovano su colline sassose nei comuni di Negrar, Fumane, San Pietro in Cariano e Marano, tutte a nord di Verona. Corvina e Corvinone in netta maggioranza (circa il 70%), il taglio si completa con uve Rondinella. Dopo la vendemmia, i grappoli, delicatamente maneggiati da operatori esperti, subiscono un lento appassimento per un periodo che varia tra i 90 e i 120 giorni. Rubino profondo, quasi impenetrabile, con riflessi granati, questo spettacolare rosso veronese presenta un bouquet deciso ma delicato al tempo stesso, con raffinati sentori di ciliegie mature, ribes scuri e prugne secche. Si avvertono poi morbidi ricordi di cioccolato al latte, sensazioni di rabarbaro e balsamiche note di tabacco mentolato. Un bouquet estremamente raffinato, armonico, elegante. In bocca è piacevolmente succoso, con una gradevole texture tannica. Il calore alcolico è ben bilanciato da una corroborante freschezza agrumata. Un vino importante, ma “beverino” allo stesso tempo. L’Amarone richiede piatti importanti, come la lepre in salmì, stracotti e brasati di manzo al vino rosso. Ovviamente è l’ingrediente del più classico dei risotti, dove riesce essere allo stesso tempo ingrediente e abbinamento perfetto.
Cofanetto in legno con 5 accessori vino: 1 Cavatappi in acciaio e legno, 1 Termometro per il vino, 1 Versavino in acciaio con tappo, 1 Tappo in acciaio e legno, 1 Anello Salvagoccia in acciaio
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(cod. S7418)
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