L’aleatico, il vitigno aromatico a bacca scura simbolo dell’isola d’Elba. In un’interpretazione insolita, sorprendente. “Con l'Aleatico Passito ha in comune i profumi di rosa selvatica e la nota di macchia mediterranea; la struttura, al contrario, è leggera ma non ci priva di una degustazione lunga e complessa.” Voilà, eccolo qui il Rosato delle Ripalte. Il naso è stupefacente, con i suoi toni aromatici, ampi, sfolgoranti. Ma è in bocca che davvero stupisce, rivelandosi composto, delicato e sottile. Il gioco degli opposti in un rosato di sicuro effetto. Il verde delle viti e dei pini marittimi, l’azzurro del Mar Tirreno e il tipico colore ferruginoso del terreno: benvenuti alla Tenuta delle Ripalte, piccolo angolo di paradiso che si estende per oltre 12 km lungo la costa del promontorio sud-orientale dell’isola d’Elba, presso il comune di Capoliveri (LI). La Tenuta, già appartenuta ad Oscar Tobler e alla famiglia Quintavalle-Theodoli, è oggi guidata da Piermario Meletti Cavallari, alla sua seconda esperienza enoica dopo quella fortunatissima e arcinota di Grattamacco a Bolgheri.Il cavallo di battaglia è ovviamente l’Aleatico, declinato nella sua versione più classica e celebre, il Passito, e in versione rosato. E poi un rosso, a base alicante (grenache) e carignano, un bianco (vermentino e petit manseng) e una grappa (sempre a base aleatico). Vini incredibilmente suggestivi, mediterranei, di grandissimo carattere. Gli ettari vitati sono 15 (su 450 totali), e le bottiglie prodotte circa 60.000 all’anno.