Il "Steve Jobs" di Langa

Se il celebre Barturot è stato il primo vino prodotto da Beppe Caviola, il Dolcetto d’Alba Vilot rappresenta il suo fratello minore, inteso come più giovane, non certo come inferiore. Prodotto per la prima volta nel 1996, questo Dolcetto rappresenta, nella filosofia aziendale, il vino da tutti i giorni. La bottiglia buona e capace di regalare belle soddisfazioni in mille occasioni diverse. Prodotto in circa 20mila esemplari, questo Dolcetto nasce da una vinificazione accurata di uve provenienti da diversi vigneti di Montelupo Albese. Affinamento in acciaio e imbottigliamento senza preventiva filtrazione, questo Dolcetto si presenta nel calice di un colore rosso rubino carico. Il naso rivela immediatamente il suo carattere fresco e giovanile. Vi si riconoscono note fruttate che richiamano i frutti rossi e neri e in particolare le more mature. In bocca e? agile, di grande scorrevolezza e ben equilibrato. Un vino semplice ma non per questo banale. Un bel calice adatto a tutti i palati che ha un solo difetto: finisce sempre troppo presto. Il classico vino di cui bisognerebbe sempre tenere una piccola scorta a portata di mano.

Quando si parla di Barolo le cose si fanno serie. Perché questo grande vino di Langa non è un semplice prodotto della sua terra. E’ più che altro una passione e una religione al tempo stesso. Ogni produttore segue la sua liturgia. C’è chi crede che il Barolo debba essere l’espressione più pura di una singola vigna e c’è chi, al contrario, mette in bottiglia il vino frutto dell’assemblaggio di diversi appezzamenti, con suoli, esposizioni e altitudini differenti. Come un profumiere che punta a creare l’essenza perfetta, così il vignaiolo di Langa cerca il perfetto equilibrio e la piacevolezza della beva. Caviòt nasce da questa filosofia. Un Barolo in grado di mostrare il suo meglio gia? in giovane eta?. Dopo due anni di affinamento in botte grande, questo vino infatti si presenta nel calice di un bel colore rubino con leggeri riflessi granati. Al naso si scoprono le note tipiche del Nebbiolo che richiamano i fiori e in particolare di violetta e di rosa. Poi piccoli frutti rossi e, sul finale, una piacevole sensazione balsamica. In bocca la trama e? fitta e setosa. Un vino dotato di grande equilibrio in tutte le sue componenti, con un tannino soffice e vellutato.

Rangone è un Langhe Nebbiolo DOC prodotto con uve provenienti da uno dei comuni più noti tra gli appassionati di tutto il mondo. Siamo, infatti, a Dogliani dove gli appezzamenti migliori danno vita ai mitici Barolo e dove il Nebbiolo riesce a esprimersi al meglio. Complice un suolo variegato e un microclima unico nel suo genere. Vinificazione con lieviti autoctoni e lunga macerazione delle bucce con cappello sommerso per estrarre tutto il colore possibile dagli acini, questo Nebbiolo riposa in botti grandi per oltre un anno e mezzo prima di incontrare la bottiglia. Ne deriva un calice caratterizzato da un bel colore rosso rubino con sfumature granate. Il naso è di notevole ampiezza e complessità, con note di sottobosco e terra bagnata in bella evidenza. In bocca, invece, è più elegante che potente, con tannini setosi e ben integrati. Un bel rosso appagante che sulla tavola sa sempre come monopolizzare l’attenzione. Ottimo in abbinamento a un menù a base di carne, se il pranzo o la cena prevedono una bella bistecca alla griglia diventa quasi una scelta obbligata.

Non puoi pensare alle colline di Alba senza soffermarti sulla qualità delle sue Barbera. E’ un tutt’uno. E non puoi pensare a Ca’ Viola, senza immaginare a una cena tra amici con una bottiglia di Brichet a scaldare il cuore e lo spirito di tutti i commensali. Nata nel 2002, e? una Barbera classica, caratterizzata da una bella struttura e una punta di acidità che la rende ancora più piacevole da bere. Un vino della tradizione che rende onore a uno dei vitigni tipici della regione più amato a livello internazionale. In cantina si lavora con rigore. Fermentazione senza ricorrere a lieviti selezionati, Brichet è frutto di una macerazione e fermentazione di 15 giorni in vasche termocontrollate. Segue poi un affinamento di un anno in botte grande e un imbottigliamento senza preventiva filtrazione. Ne deriva un vino caratterizzato da un bel colore rosso rubino profondo con unghia violacea. Al naso e? un tripudio di frutti rossi, note di sottobosco e spezie dolci. In bocca e?, come accennato, piacevolmente fresca e beverina. Un vino molto godibile che dà il meglio di sé quando è servita alla giusta temperatura, massimo 15/16 gradi, abbinata a uno dei tanti, buoni, piatti della tradizione. Il bollito misto, tanto per fare un esempio, è letteralmente “la morte sua”.