Una vendemmia tardiva di uve moscato in purezza. In pratica le uve non vengono vendemmiate quando giungono a maturazione ma vengono lasciate sulle piante, esposte al sole e all’aria, in attesa che inizi un lento processo di appassimento. Il risultato è che lo zucchero contenuto nel grappolo si concentra e il vino che si ottiene è particolarmente profumato. Questa tecnica, però, presenta alcuni rischi. Basta un temporale o una gelata di inizio autunno per vanificare tutti gli sforzi del vignaiolo. Ma se le cosa vanno per il verso giusto, il risultato è un vino meravigliosamente dolce, con un’ampiezza di profumi incredibile. Al naso, infatti, risulta intenso e fruttato, con sentori che richiamano l’uva passa, la vaniglia, il miele e l’albicocca.
180 soci conferitori, per circa trecento ettari di vigneto. Questi sono i numeri di Vite Colte una bella realtà piemontese che produce buoni vini Doc e Docg della regione. La cantina, imponente e altamente tecnologica, si trova a Barolo, nel cuore delle Langhe. Buona parte dei vigneti sono coltivati secondo le rigide norme dell’agricoltura biologica. Quelli che non vengono certificati, però, sono comunque gestiti con criteri moderni, secondo i dettami dell’agricoltura integrata. Le uve raccolte sono quindi sane e vitali. E i vini che vi si producono sono ricchi e schietti. Dal Barolo al Barbaresco, dalla Barbera al Nebbiolo, fino ad arrivare alle bollicine e ai distillati, tutte le etichette dell’azienda meritano di essere assaggiate.
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