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I vini da abbinare ai piatti tipici della cucina ligure

Dalla focaccia al Pandolce, un connubio perfetto con i vini locali

I vini da abbinare ai piatti tipici della cucina ligure

Da una parte ci sono panorami bellissimi, dall'altra c'è una terra irta di montagne e sferzata dalle onde del mare. La Liguria è una regione piena di contrasti, caratterizzata da una tradizione culinaria molto sviluppata, che combina in vario modo ingredienti di terra e di mare per preparare piatti gustosi ma semplici. Patria del pesto e della focaccia, terra natale dei pansotti e del pandolce, ecco come esplorare la regione delle Cinque Terre attraverso i migliori vini da abbinare ai piatti liguri!

 

Quali vini abbinare ad antipasti e focacce liguri

 

Lo street food italiano è famoso per la sua varietà di sapori e la sua autenticità, e offre un'esperienza culinaria unica e appagante per i palati di tutto il mondo. In Liguria ci sono due degne rappresentanti: la focaccia genovese e la focaccia di Recco.

La prima non è semplicemente una focaccia, ma la focaccia, nella sua forma più basilare, celebre e deliziosa possibile. Alta e soffice, unta in superficie con abbondante olio extravergine d’oliva e insaporita con un po’ di sale, la cosiddetta fugässa è una vera e propria istituzione nella città di Genova, risalente all’epoca dei fenici, e diffusa in modo massiccio nel corso del Cinquecento.

Alla mente l’abbinamento perfetto consisterebbe in un birra fresca, ma anche un calice di vino può accompagnare degnamente la fugässa, meglio ancora se un prodotto ligure quanto lei, come il "Raggio di Sole" Vino Bianco 2023. Sono la freschezza e la sapidità di quest’ultimo ad adattarsi al meglio alla texture untuosa della focaccia, mentre il bouquet delicato trasmette l’idea di un vino morbido ed elegante, ottimo a tutto pasto.

Chi volesse invece una delizia altrettanto rappresentativa dello street food ligure, ma ancora più gustosa, può contare sulla focaccia di Recco, accompagnata a un sorso di "Eutichiano" Rosso Colli di Luni DOC 2021. In questo caso non si ha a che fare con un lievitato, ma con due sfoglie sottili farcite con un formaggio cremoso locale, il Prescinsêua. Questo vino rosso rubino intenso è in grado di sostenere alla perfezione la texture untuosa e cremosa della focaccia, con i suoi profumi di frutti rossi e spezie, e i tannini accentuati.

 

Un’esplosione di gusto: primi, secondi e vini in abbinamento

 

La tradizione gastronomica ligure si adatta infatti al palato di molti, dagli amanti degli ingredienti di mare, ai vegetariani convinti, fino agli estimatori dei menù di carne. Con i suoi primi e i suoi secondi corposi e deliziosi, la cucina locale stupisce coniugando alla perfezione semplicità e gusto.

 

Abbinamenti con i primi liguri

 

vino da abbinare alle trofie al pesto

Protagoniste indiscusse dei primi liguri sono le trofie, una pasta corta arricciata che da tempo ha intrapreso una vera e propria storia d’amore con il pesto alla genovese. Basilico, pinoli, olio EVO, parmigiano e pecorino sono gli ingredienti principali richiesti dalla tradizione. Poco importa se alcuni lo preferiscono con o senza aglio: in entrambe le versioni è un calice di Sciac-Trà Rosato Ormeasco di Pornassio DOC 2022 convola a nozze con il pesto. Leggero, morbido e fresco, caratterizzato da profumi di ciliegia e frutti di bosco, questo vino dal colore rosa corallo è elegante e vivace tanto nelle note organolettiche quanto nel gusto, che contribuisce a pulire la bocca dai sapori persistenti del pesto.

Tra i primi regionali si può apprezzare anche la pasta fresca, ben rappresentata dai pansotti. Ideali per chi segue una dieta vegetariana, questi piccoli ravioli farciti con verdure e un misto di erbette spontanee locali (detto prebuggiun), accompagnati da una salsa alle noci, sono i compagni perfetti per i pranzi domenicali in famiglia, specie se abbinati a un calice di Pigato DOC Riviera Ligure di Ponente 2023. Questo vino non ama solo i piatti di pesce, ma si affianca degnamente ai sapori dei pansotti grazie alla sua notevole fragranza. All’olfatto si possono distinguere sentori floreali e fruttati persistenti, che ricordano in prevalenza la prugna e la pesca, con accenni di miele e resine. Le note muschiate lasciano presto spazio a un sorso secco, corposo e invitante, con un leggero retrogusto amaro che rende l’assaggio più complesso e interessante.

 

Cosa bere con i piatti di carne e pesce locali

 

Tra le ricette liguri più diffuse e amate di carne c’è il coniglio alla ligure, che coniuga la delicatezza della carne bianca alla sapidità delle olive taggiasche e del delizioso intingolo a base di vino rosso e brodo, utilizzato per sfumare il tutto.

Tradizionalmente, la varietà da utilizzare durante la cottura sarebbe il Rossese di Dolceacqua, ma perchè non cogliere l’occasione al volo per gustare un vino pregiato come il Liguria di Levante Vermentino Nero IGT? Ottenuto da uve rare di Vermentino Nero, sfoggia un colore rosso rubino brillante e note di frutti di bosco, rose, viole, alle quali si aggiungono degli interessanti sentori erbacei e speziati. Questo vino esalta degnamente i toni mediterranei del piatto, senza mai coprirli, rivelando all'assaggio tannini maturi e un finale ammandorlato, particolarmente adatti a questa ricetta.

Per gli amanti del pesce, invece, non mancano le ricette a base di baccalà, un ingrediente che la cucina italiana ama rielaborare in vario modo. In Liguria lo si cuoce assieme a patate e olive, fino a ottenere una consistenza morbida, che - dopo un energico scuotimento, diventa quasi una crema grossolana. Questo piatto, chiamato in dialetto Brandacujun, è una ricetta che si basa su ingredienti piuttosto poveri, ma che conquista il palato con la propria texture morbida e i sapori di mare, uniti alla dolcezza delle patate e ai sentori delle erbe aromatiche utilizzate per insaporire il tutto. A tavola, tratti come questi possono essere abbinati degnamente a Vermentino, un bianco che predilige i piatti di pesce grazie alla propria sapidità e freschezza, caratterizzato da una buona struttura e un retrogusto leggermente amarognolo.

 

Il lato dolce della Liguria, da abbinare a grandi vini

 

pandolce tipico dolce genovese

Regione che vai, dolce che trovi. La Liguria vanta una vasta gamma di biscotti secchi da gustare con un calice di buon vino da fine pasto. I Baci di Alassio ne sono un esempio: creati nel 1919 dal pasticcere ligure Rinaldo Balzola per offrire ai turisti un ricordo di Alassio, questi dolcetti consistono in due biscotti a base di cacao e nocciole, uniti da una gustosa farcitura di cioccolato. Un elemento, quest’ultimo, che chiama a gran voce un vino liquoroso e fragrante come un passito, in bocca vellutato e amabile, ideale per la meditazione o da bere anche con i tipici biscotti canestrelli.

Chi preferisce i lievitati, invece, può optare per una generosa fetta di Pandolce genovese, preparato solitamente in occasione delle festività natalizie. Ispirato a un dolce persiano, il paska, il pandolce si è evoluto molto nel corso dei secoli, e oggi si presenta nelle vesti di un panettone dalla consistenza friabile, ricco di canditi e frutta secca.

È un vino Vendemmia Tardiva a offrire l’accompagnamento ideale, meglio ancora se colpito da muffa nobile (Botrytis Cinerea). Questo fungo conferisce al mosto caratteristiche organolettiche molto particolari, che solitamente consistono i sentori di frutta matura, candita o caramellata, e un gusto dolce e vellutato. Una vera e propria coccola da non lasciarsi sfuggire a fine pasto!

 

 

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