Quando parli di Vinosìa non stai semplicemente citando una cantina irpina: stai evocando l’anima stessa di questo angolo montuoso della Campania. Qui i suoli vulcanici, i boschi di castagno e le forti escursioni termiche danno vita a vini di carattere inconfondibile. Fondata ufficialmente all'inizio degli anni 2000 dai fratelli Mario e Luciano Ercolino, già noti per aver contribuito al successo di Feudi di San Gregorio, l’azienda nasce dal desiderio di “fare vino a modo nostro”, puntando solo su vitigni autoctoni e su pratiche moderne ma rispettose dell’ambiente. Il quartier generale è a Paternopoli, nel cuore, a pochi chilometri dal borgo di Luogosano. Qui, su 20 ettari di vigneti arrampicati tra i 380 e i 550 metri sul livello del mare, l’Aglianico regna sovrano accanto a Fiano, Greco e Falanghina. Ma Vinosìa non si ferma all’Irpinia: grazie a parcelle in Salento, gestite in collaborazione con la tenuta Emera, esplora anche il volto mediterraneo di Negroamaro e Primitivo, offrendo così una doppia lettura del Sud Italia, tra altitudine e brezza marina. La cantina, semi‑interrata e disegnata dall’architetto Alessandro Di Blasi, sembra scolpita nella collina: soluzione che garantisce temperatura costante, risparmio energetico e un colpo d’occhio che fonde architettura e paesaggio senza forzature. Vinosìa ha fatto della sostenibilità un pilastro della sua attività, grazie all'installazione di pannelli fotovoltaici, al recupero delle acque di lavaggio e a un sistema di coibentazione che taglia circa 60 tonnellate di CO₂ l’anno. In vigna si prediligono pratiche a basso impatto, con sovesci e minimi trattamenti chimici, mentre in cantina si lavora con lieviti indigeni selezionati in parcella e micro‑ossigenazione dolce in barrique di rovere francese, rinnovate con criterio per evitare eccessi di legno.
Reso Gratuito
Assistenza Dedicata