Ah, il Veneto! Terra dell’Amarone, del Recioto e di tutti quei grandi rossi che ogni volta ti fanno pensare che il paradiso sia in realtà proprio in quel calice che hai in mano. Eppure, nemmeno a bianchi sta messo male… Per verificarlo di persona, puoi provare questa selezione. Eccoti quattro bianchi che vogliono dire la loro, e ce la fanno senza troppi sforzi. Garganega e Trebbiano veronese si uniscono in un piccolo bouquet profumato, creando il “Fiori Bianchi” di Rubinelli Vajol. A fargli compagnia, c’è il classico dei classici gardesani: il Lugana “Ca’ de’ Rocchi” ti chiama a gran voce (ti tocca rispondere anche stavolta, che peccato). Ad aspettarti c’è poi uno Chardonnay in purezza: invitante, gradevole e armonioso, quel calice da “perché no, versami il secondo”. Il finale invece è di quelli vulcanici, perché il “Sereole” di Bertani è un Soave DOC esuberante e travolgente, l’ideale per finire in bellezza.
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(cod. S7274)
Molti, pensando ai vini del veronese, finiscono con il parlare solo di grandi rossi, più o meno strutturati. Per fortuna negli ultimi anni, anche i bianchi a base di Garganega che vengono dalla collina di Soave, stanno diventando sempre più apprezzati dal grande pubblico. Vini dotati di quel qualcosa in più che solo un suolo di antiche origini vulcaniche riesce a dare. Bertani propone un Soave particolarmente interessante. Si chiama Sereole ed è bianco fresco e giovane, da bere nel giro di pochi anni dalla vendemmia, abbinandolo a un piatto semplice ma saporito, come un antipasto o a una zuppa di pesce. Vinificazione semplice in acciaio a temperatura controllata seguita da un affinamento in legno, nel calice si presenta di un bel colore giallo paglierino. Esuberante e inconfondibile il suo bouquet dove dominano i profumi più freschi di agrume e fiori bianchi, in bocca rivela una spiccata mineralità e una gradevole sapidità.
Fiori bianchi. E’ questo il descrittore che ogni buon sommelier alle prime armi impara presto a usare per descrivere i vini freschi e profumati che gli vengono sottoposti. “Nomen omen” verrebbe da dire, dato che in questo Bianco Veronese IGT, 80% Garganega e 20% Trebbiano veronese, i fiori bianchi si riconoscono per davvero. Vendemmia manuale, in vigneti allevati per metà con il classico sistema della Pergola veronese, questo vino nasce da una pigiatura super soft delle uve e fermentazione in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Nel bicchiere si caratterizza per un bel colore giallo che ricorda le spighe di grano, con riflessi verde-oro a sottolinearne la freschezza. Al naso, i fiori bianchi prendono la forma del biancospino, del sambuco, del ciliegio, dell’iris e della magnolia. In bocca, invece, è soprattutto fine e persistente, con un gradevole finale di mandorla e pesca bianca.
Elegante Chardonnay DOC Venezia, questo bianco di TerraMusa rappresenta un grande classico nella produzione della bella cantina veneta che lo propone da ormai quasi mezzo secolo. Lo Chardonnay, che ha nobili origini borgognone e da sempre è la base di grandi vini fermi e con le bollicine, in Veneto ha trovato suoli particolarmente adatti alle sue esigenze. Del resto lo si coltiva qui fin dalla fine del 1800. 100% uve Chardonnay provenienti dall’area di Lison Pramaggiore, questo bianco nasce da un’accurata lavorazione in cantina, con fermentazione attivata da lieviti selezionati e interamente svolta a temperatura controllata. Colore giallo paglierino chiaro, ha un profumo delicato e piacevole che ricorda la mela Golden e gli agrumi più maturi. In bocca è invitante, gradevole e armonioso. Ritorna il sentore di mela, di fiori di acacia e di glicine. Pensato per essere bevuto giovane, questo bianco è perfetto come aperitivo. Ma sa accompagnare con soddisfazione anche antipasti di pesce o primi e secondi piatti dal gusto piacevolmente leggero.
Bello limpido… Cristallino. E’ un piacere già da guardare, questo Lugana DOP proposto da Tinazzi della linea Ca’ de’ Rocchi. Nasce da una accurata selezione di uve Trebbiano di Lugana in purezza, provenienti dai vigneti più vocati della denominazione che si trovano nella zona del Lago di Garda. In cantina la lavorazione è semplice ma accurata. Pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata e affinamento in acciaio. Tutto fatto nel pieno rispetto del buon frutto di partenza e dei suoi profumi più fini ed eleganti. Nel bicchiere si presenta di un bel colore giallo paglierino chiaro, con un bouquet intenso che ricorda soprattutto gli agrumi e i frutti esotici, con lievi note floreali. In bocca è asciutto, fresco, morbido e ben bilanciato grazie alla sua naturale acidità e alla buona salinità. Ottimo come aperitivo, è il bianco da proporre quando la tavola si anima grazie ai buoni piatti della cucina di lago. Ideale sia con pesci che con carni bianche.
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