Tocai Friulano: storia, caratteristiche e abbinamenti

    Un vino delicato ed elegante, saldamente legato al territorio

    Tocai Friulano: storia, caratteristiche e abbinamenti

    Alcuni lo chiamano semplicemente Friulano - rispettando la denominazione attualmente accettata - altri lo ricordano ancora come Tocai. Questo vino bianco del Friuli-Venezia Giulia ha un posto d’onore nella tradizione vinicola regionale e nazionale, non solo per via dei suoi tratti organolettici eleganti e delicati, che ricercano l’equilibrio perfetto tra acidità e dolcezza, ma anche e soprattutto per il valore del suo vitigno di provenienza, autoctono della regione. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul Tocai Friulano, a partire dalla sua storia e dalle curiosità sul suo nome, fino agli immancabili abbinamenti gastronomici!

     

    Storia di un autoctono friulano: origini del Tocai

     

    Le origini del Tocai Friulano sono avvolte nel mistero, reso ancora più difficile da dipanare a causa delle somiglianze tra il suo nome e quello del Tokaji ungherese, da cui alcuni studiosi hanno in passato ipotizzato una diretta discendenza.

    Le differenze organolettiche tra i vini che derivano da questi due vitigni hanno però suggerito un’origine diversa, probabilmente francese. A confermare questa teoria sono stati alcuni studi condotti all’inizio del Novecento e in seguito tra gli anni ‘70-’80, che hanno evidenziato delle somiglianze genetiche tra il Tocai Friulano e l’antico e rarissimo vitigno francese Sauvignonasse.

    Si ipotizza nello specifico che alcune piante di Sauvignonasse furono importate in Italia verso la metà dell’Ottocento, forse in seguito alle nozze tra il Conte de La Tour ed Ervina Ritter, nobildonna friulana. I bianchi prodotti da questi vitigni assunsero poi il nome Tokai o Tokaj come già era avvenuto per alcuni vini veneti, proprio sulla scia della fortuna degli omonimi ungheresi. La necessità di differenziare i prodotti portò nel 1933 alla decisione di cambiare la grafia del nome in Tocai, mentre nel 2007 - dopo anni di battaglie legali da parte dell’Ungheria allo scopo di proteggere il proprio vino nazionale - una sentenza della Corte Costituzionale dichiarò vietato l’utilizzo del termine Tocai, in favore della sola denominazione Friulano (mentre in Veneto si tende a utilizzare il termine Tai, che significa semplicemente “taglio”).

    A lungo tormentato dallo spettro del proprio omonimo, il Friulano oggi è il fiore all’occhiello della tradizione enologica regionale, considerato uno dei suoi bianchi più noti e amati, al fianco del Prosecco, della Ribolla Gialla e l’internazionale Pinot Grigio.

     

    Zona di produzione e caratteristiche del Tocai Friulano

     

    Il vitigno Friulano cresce rigoglioso in diverse zone del Friuli-Venezia Giulia, ma ha trovato nell’area dei Colli Orientali la propria dimora prediletta, accolto da terreni di vario tipo, da quelli collinari di origine eocenica a quelli pianeggianti, ricchi di calcare e argilla. Il clima è più simile a quello della fascia mediterranea che a quello montano, malgrado la presenza delle Alpi Giulie.

    Sono proprio queste ultime a garantire un’ottima mitigazione delle correnti più fredde, provenienti da nord, mentre alla vicinanza dell’Adriatico si deve la ventilazione e l’apporto di umidità. Tutto questo dà vita a inverni non troppo freddi ed estati mediamente calde, che contribuiscono a una buona maturazione delle uve.

    I tratti di questo eccellente terroir si riflettono ovviamente nelle note organolettiche dei suoi vini, che presentano delle leggere sfumature che cambiano a seconda della zona di produzione e delle specifiche denominazioni:

    Il Tocai Friulano sfoggia un colore giallo paglierino, che a un esame attento rivela particolari sfumature verdognole. Il suo bouquet aromatico è delicato, ma ricco di sfumature ammalianti, andando dai sentori soavi dei fiori e dell’albicocca, a quelli più particolari e graffianti delle erbe aromatiche e della mandorla amara.

    Ma è soprattutto nel gusto che questo vino rivela il proprio carattere grazie a sensazioni pungenti e sapide, a una buona struttura e a un corpo pieno.

     

    In tavola col Tocai Friulano: quali sono i migliori abbinamenti?

     

    vino bianco tocai abbinamenti

    Quando si parla di un prodotto così saldamente legato al proprio territorio d’origine, come il Tocai Friulano, i consigli di abbinamento non possono che partire dalla tradizione gastronomica locale, che coniuga sapori di terra e di mare in un’offerta ricca e gustosa.

    Versatile e di carattere - senza però rinunciare mai alla propria eleganza e delicatezza - il Tocai Friulano si rivela fin da subito un eccellente vino da aperitivo, da stappare in occasione di un pre-dinner a base di taglieri di formaggi freschi o stagionati (dal Caprino morbido al Montasio, dal Cuincir al Çuç di Mont) oppure di salumi locali, tra cui spiccano l’immancabile Prosciutto crudo San Daniele, la Pitina, il Prosciutto di Sauris e il Filon.

    Tra gli eccellenti prodotti regionali adatti a un aperitivo o a un antipasto sfizioso, il Tocai si sposa benissimo anche al frico, la tipica frittata di patate e formaggio, la cui consistenza morbida e avvolgente è ben sostenuta dalla struttura di questo vino bianco.

    Eccellente non solo in apertura di un menù, questo vino sa il fatto proprio anche con le portate principali, che possono essere di terra o di mare.

    Vale la pena stappare una bottiglia di Friulano DOC Friuli Colli Orientali "Locatelli" 2022 assieme a un piatto di morbido baccalà alla triestina, con cozze e scampi alla busara (con il loro delizioso guazzetto al pomodoro), o con il tipico boreto alla graisana, composto da pesce in umido e polenta bianca.

    La sua capacità di affiancarsi ai toni salmastri di queste materie prime di mare si deve alle note sapide, minerali e leggermente acidule di questo vino, che si sposa benissimo anche con sushi e sashimi.

    Forte della sua delicatezza ed eleganza, il Friulano è un vino bianco adattissimo agli abbinamenti con primi piatti dai sapori delicati - come gli gnocchi di zucca - o con le ricette a base di ortaggi o carni bianche.

    Da provare assolutamente un calice di Friulano Friuli Isonzo Doc 2020 con del pollo arrosto o alla piastra (ma anche con versioni speziate), con torte salate alle verdure, insalate e crespelle ai funghi. Insomma, un vino socievole, con cui accompagnare interi menù!

     

     

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