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Come si legge l’etichetta del vino italiano

L’etichetta del vino forse non ci dice tutto sul prezioso nettare contenuto nella bottiglia, ma sicuramente ci fornisce gli elementi di cui abbiamo bisogno per identificarlo in modo univoco e sufficientemente chiaro. Ma quali sono questi elementi, e come si possono riconoscere facilmente?

 

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Di recente, in seguito all’entrata in vigore della nuova OCM (Organizzazione Comune del Mercato), sancita con la pubblicazione dei Reg. Ce 479/2008 e Reg. Ce 555/2008, entrati in vigore il 1 agosto 2009 e implementati in via definitiva con il Decreto del 13 agosto 2012, la normativa in materia di classificazione ed etichettatura dei prodotti vitivinicoli è stata modificata.

Cosa è cambiato?

In buona sostanza il vino è ora suddiviso in due macro-classi:

- Vini con denominazione di origine

- Vini senza denominazione di origine

Spariti (o meglio presenti sotto altro nome) i vini da tavola, ecco la nuova classificazione dei vini italiani:

- vino - vino varietale

- vino IGT (Indicazione Geografica Tipica)

- vino DOC (Denominazione di Origine Controllata)

- vino DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)

In realtà i vini a denominazione dovrebbero essere indicati secondo la nomenclatura comunitaria come DOP (Denominazione di Origine Protetta, ex DOC e DOCG) e IGP (Indicazione Geografica Protetta, ex IGT).

Tuttavia nella pratica è possibile riferirsi sull’etichetta del vino sia alla nuova classificazione che a quella tradizionale, che oltretutto permette un ulteriore livello di distinzione qualitativa.

Il cambiamento più significativo è avvenuto in ambito di controlli, che ora possono essere effettuati solo da organismi terzi e indipendenti, esterni alla filiera.

Infine niente più VQPRD (Vino di Qualità Prodotto in Regione Determinata, e relative varianti) e suddivisione degli spumanti in 3 classi: VS, VSQ e VSQA (Vino Spumante, Vino Spumante di Qualità e Vino Spumante di Qualità Aromatico).Sia per i vini con denominazione di origine, che per quelli senza, sono previste indicazioni obbligatorie e altre facoltative.

VINI CON DENOMINAZIONE DI ORIGINE.

Indicazioni obbligatorie:

- Nome del prodotto seguito dall’espressione “Denominazione di Origine Protetta” o “Indicazione Geografica Protetta” o, in sostituzione, dalla menzione tradizionale DOC-DOCG-IGT

- Titolo alcolometrico volumico- Origine e provenienza- Riferimenti all’imbottigliatore (nome e/o marchio + indirizzo)

- Tenore zuccherino (solo per gli spumanti)- Indicazione relativa alla presenza di allergeni- Lotto- Indicazione della quantitàIndicazioni facoltative:- Categoria merceologica (vino, vino spumante, ecc.)

- Riferimenti (nome o marchio commerciale + indirizzo) ad altri operatori coinvolti nella filiera (es. produttore, distributore, ecc.)

- Utilizzo di termini quali abbazia, castello, rocca, ecc. riferiti all’azienda agricola ma solo se tutte le operazioni di trasformazione avvengono nell’area menzionata

- Logo comunitario relativo alla presenza di allergeni (fig. 1)

- Annata delle uve, solo se almeno l’85% delle uve proviene dalla stessa annata

- Varietà delle uve, solo se rappresenta almeno l’85% delle varietà utilizzate

- Tenore zuccherino (per i vini non spumanti)- Indicazioni relative al metodo di invecchiamento e/o di elaborazione (es. superiore, novello, ecc.)

- Simboli comunitari della DOP/IGP (fig. 2)

- Riferimenti al metodo di produzione (fermentato in botte, ecc.)

- Indicazioni relative ad unità geografiche più piccole della DOP/IGP, solo se almeno l’85% delle uve impiegate nella produzione del vino proviene da tali zone

VINI SENZA DENOMINAZIONE DI ORIGINE.

Indicazioni obbligatorie:

- Nome del prodotto seguito

- Titolo alcolometrico volumico- Origine e provenienza

- Riferimenti all’imbottigliatore (nome e/o marchio + indirizzo)

- Riferimenti all’importatore (nome e/o marchio + indirizzo), se presente

- Tenore zuccherino (solo per gli spumanti)

- Indicazione relativa alla presenza di allergeni

- Lotto

- Indicazione della quantità

Indicazioni facoltative:

- Riferimenti (nome o marchio commerciale + indirizzo) ad altri operatori commerciali coinvolti nella filiera (es. produttore, distributore, ecc.)

- Logo comunitario relativo alla presenza di allergeni

- Annata delle uve, solo se almeno l’85% delle uve proviene dalla stessa annata

- Varietà delle uve

- Tenore zuccherino

Tutte queste indicazioni possono comparire sia sull’etichetta del vino propriamente intesa (quella anteriore), che sulla controetichetta (quella posteriore).

E ora che le etichette non hanno più segreti per voi, non resta che concludere con un esempio pratico! (Primitivo di Gioia del Colle DOC “17" 2010, Cantine Polvanera).

Scopri come leggere l'etichetta del vino italiano

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