Etna Bianco: caratteristiche, curiosità e abbinamenti

    Dalle terre vulcaniche di Sicilia nasce un vino fresco e minerale

    Etna Bianco: caratteristiche, curiosità e abbinamenti

    C’è chi conosce la Sicilia per le sue coste meravigliose, chi per le delizie culinarie, ma c’è anche una passione che accomuna amanti della natura e wine lovers: l’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa grazie ai ai suoi 3.400 m.  Meta ambita degli escursionisti, l’Etna è una delle zone vinicole più importanti della regione, quella che dà vita all’Etna Bianco. Ecco tutto quello che devi sapere su questo notevole vino siciliano, dalle caratteristiche alle aree di produzione, fino agli immancabili consigli di abbinamento!

     

    Quali sono le caratteristiche del vino Etna Bianco?

     

    I suoli vulcanici minerali dell’Etna, le temperature fresche e la maestria dei vinificatori che in cantina sanno come lavorare al meglio le uve, danno vita a un vino dalla notevole freschezza, uno dei più rilevanti vini bianchi siciliani.

    La prima domanda da farsi è che denominazione è l’Etna Bianco? Prodotto in vari comuni della provincia di Catania, questo vino proviene dal 60% minimo di uve Carricante e dal 40% massimo di Catarratto (con piccole aggiunte di uvaggi minori). Lo si può però trovare anche prodotto da Carricante in purezza.

    A livello organolettico presenta sfumature diverse a seconda delle condizioni specifiche in cui le piante si sviluppano, ma in linea di massima lo si può descrivere come asciutto e profumato, dal colore giallo paglierino screziato di verde o d’oro. I profumi richiamano alla mente suggestioni di pera, pesca, erbe aromatiche e fiori di campo, mentre al palato sorprende per una spiccata vena minerale e acidula.

    La versione Superiore - lavorata esclusivamente nel Comune di Milo - presenta invece una percentuale minima di Carricante dell’80%.

     

    Il terroir dell’Etna Bianco

     

    etna bianco caratteristiche terroir

     

    Come è stato già anticipato più volte in questa guida - e come suggerisce il nome stesso - il terroir dell’Etna Bianco corrisponde alla zona che si sviluppa ai piedi e sulle pendici dell’Etna (in provincia di Catania), un vulcano attualmente attivo che rappresenta uno dei luoghi di maggiore interesse della Sicilia.

    A essere cruciale per la crescita dei vitigni e per lo sviluppo delle note aromatiche di questo vino è il suolo, per l’appunto di tipo vulcanico e caratterizzato da una buona presenza di sostanze minerali e da una composizione mista, tra sabbia, cenere e ciottoli.

    Anche il microclima è tuttavia fondamentale: le altezze su cui crescono molti vitigni - tra i 400 e i 1000 m. s.l.m. - espongono le piante a temperature più fredde rispetto al resto dell’isola, caratterizzato da condizioni tipiche della fascia mediterranea. Qui le piogge sono abbondanti e si registrano notevoli escursioni termiche dal giorno alla notte. Tali condizioni influiscono molto sulla carica organolettica dell’uva, donando complessità aromatica, mineralità e aumentando i tannini dei rossi.

    Le varietà a bacca bianca Carricante e Catarratto utilizzate per la vinificazione degli Etna Bianco non sono gli unici vitigni qui coltivati, ma si affiancano ai rossi Nerello Mascalese - impiegato per esempio l’Etna Rosso - e Nerello Cappuccio, e la bianca Minnella, nonché gli internazionali Pinot Noir, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay.

     

    Cosa mangiare con l’Etna Bianco? Proposte e consigli di abbinamento

     

    Ci sono molti modi per fare esperienza dei vini di una Regione. Uno dei migliori è assaggiare quelli ottenuti dai suoi più rappresentativi vitigni autoctoni. L’Etna Bianco è uno di questi, ma da dove cominciare? Ti consigliamo 3 etichette da non perdere, da gustare durante le grigliate di mare, le cene a base di pesce o da portare in dono alle persone speciali!

     

    "Villa dei Baroni" Etna Bianco DOC 2023

     

    Apre le danze un Etna Bianco nobile come il suo nome suggerisce, un "Villa dei Baroni" Etna Bianco DOC 2023. Ottenuto dalla vinificazione di uve Carricante in purezza, è caratterizzato da una bellissima veste giallo paglierino con riflessi verdognoli e da un bouquet dai profumi ammalianti.

    Le prime note che attirano l’attenzione sono quelle fresche della mela verde e del pompelmo, seguite da sentori morbidi di pesca bianca ben matura. L’assaggio regala ai sensi qualcosa di altrettanto appagante, un sorso pieno, intenso e caratterizzato da una punta acidula, sapida e minerale. Se cerchi un vino che esprima freschezza a ogni sorso, l’hai trovato, soprattutto quando non sai cosa stappare durante quelle giornate uggiose che si prestano bene alla preparazione di minestre calde. Questo è un vero e proprio must have per accompagnare le zuppe di pesce.

     

    Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna Bianco DOC 2022

     

    In linea con l’aumento della consapevolezza del consumatore in tema di sostenibilità ambientale, anche l’enologia siciliana offre ottimi esempi di vini biologici. In questo caso lo fa con una bottiglia di Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna Bianco DOC 2022, frutto di un unico vigneto e di processi produttivi attenti e rispettosi.

    Nel calice si fa notare per i suoi raffinati riflessi verdi, e la degustazione è altrettanto soddisfacente. All’olfatto spiccano i sentori di fiori campestri, ginestra, acacia, pesca, mela ed erbe aromatiche, mentre il sorso dona al palato un tripudio di freschezza e mineralità. Intenso e potente, questo vino dà il meglio con la gran parte dei primi piatti di mare, soprattutto quelli della tradizione gastronomica siciliana, come la pasta con le sarde o gli spaghetti ai ricci di mare.

     

    "Isolano" D&G Etna Bianco DOC 2022

     

    Avere tra i propri amici degli amanti del vino è una bella fortuna, non solo perché grazie a loro aumentano le occasioni per conoscere qualche nuova etichetta, ma perché è facile farli felici con un regalo a tema wine. Questo "Isolano" D&G Etna Bianco DOC 2022 si presta benissimo a celebrare le occasioni speciali, grazie a un packaging colorato che attira subito lo sguardo.

    Di lui però non è solo questo a conquistare: con il suo colore giallo paglierino dagli affascinanti riflessi dorati, cattura lo sguardo ancora prima di avvicinare il naso al calice. A quel punto sono gli aromi a fare il resto, con le loro suggestioni di scorzi di agrumi, mela ed erbe mediterranee. Al palato l’eleganza è ancora più evidente, bilanciata da una certa vivacità, grazie ai sentori persistenti e mediterranei. Beverino e versatile, puoi portarlo con te durante un picnic, affiancandolo ad antipasti, quiche e altre ricette leggere della cucina vegetariana, mentre in tavola va a nozze con primi a base di funghi porcini e con i classici piatti di pesce e crostacei, anche grigliati.

     

     

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