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Mettiamo in bottiglia la meraviglia della natura… e un po’ del nostro amore: #Intervistando Annalisa Nada, Az. Agr. Ada Nada

Com’è nata l’azienda?

L’azienda Nada è stata fondata nel 1919 dal mio bisnonno Carlo Nada. Il nonno Giovanni e mio papà Gian Carlo, con il sostegno di mamma Ada dalla quale l’azienda prende l’attuale nome, hanno gestito la cantina fino al 2000, anno in cui sono entrata in azienda insieme a mio marito Elvio.

Che varietà coltivi e che denominazioni ti rappresentano.

Il vitigno Sauvignon con cui produciamo il Langhe Bianco DOC Neta; il vitigno moscato con cui produciamo il Moscato d’Asti DOCG La Bra; il vitigno dolcetto con cui produciamo il Dolcetto d’Alba DOC Autinot; il vitigno barbera con cui produciamo la Barbera d’Alba DOC Pierin e la Barbera d’Alba DOC Superiore Salgà; il vitigno merlot con cui produciamo il Langhe rosso DOC La Bisbetica; e infine il vitigno nebbiolo con cui produciamo Langhe Nebbiolo DOC Serena, il Barbaresco DOCG Valeirano, il Barbaresco DOCG Elisa Rombone e il Barbaresco DOCG Riserva Cichin.

Quale messaggio vuoi dare con il tuo vino?

Mettiamo in bottiglia la meraviglia della natura… e un po’ del nostro amore.

Cosa ti lega di più al tuo territorio e cosa ritrovi di questo nel vino che produci?

Sono legata a questo territorio dai ricordi di infanzia, dall’amore per le vigne che ho incontrato negli occhi di mio nonno e di mio padre e ritrovo oggi in quelli di mio marito. Questo lo ritrovo in ogni sorso del nostro vino.

Quali sono i sapori tipici della tua terra che ti piace abbinare di più ai tuoi vini?

Sicuramente i formaggi e la pasta all’uovo come gli agnolotti al plin, ma anche la carne di Fassone.

Un tuo bel ricordo enologico.

Era il 1996. Avevo poco più di 20 anni quando ho cominciato ad aiutare in azienda la mia famiglia durante la vendemmia. Ricordo quel pomeriggio in cui mio nonno guidava il trattore per andare a caricare le ceste d’uva nei filari. Io ero sul carretto con alcuni miei compagni di università, insieme a me per la vendemmia, per dargli una mano.

Il vino: passione solitaria o condivisa?

Passione condivisa!

Passioni a parte il vino: cosa ami fare nel tempo libero?

Passare del tempo con le mie bambine.

Un sogno un rimpianto e un progetto.

Sogno che le mie figlie riescano a portare avanti l’azienda agricola con armonia, rimpiango di non aver studiato enologia per essere un pò più preparata a livello tecnico nel mio lavoro e il progetto: non smettere mai di progettare qualcosa!

Un messaggio agli amici di Svinando.

Facciamo un brindisi alle passioni che rendono le nostre vite speciali.

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