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Tequila: storia, caratteristiche e drink estivi

Tutto quello che devi sapere sul distillato messicano

Tequila: storia, caratteristiche e drink estivi

Quando si pensa alla Tequila inevitabilmente la mente vola verso sole, spiagge, palme e ombrellini da cocktail. Niente di più vero: questo distillato è il simbolo dell’estate, che riporta alla memoria i paesaggi onirici del Messico, regalandoci almeno tre drink che sono entrati nella storia. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla storia e le caratteristiche della Tequila.

 

Tequila: storia e origini

Tra gli spirits più famosi, la Tequila è un distillato nazionale messicano che si ottiene dalla fermentazione e successiva distillazione dell'agave blu, o agave tequilana, originariamente prodotta nella località messicana di Tequila e nelle sue vicinanze. Le prime tracce della Tequila risalgono al periodo degli Aztechi, che la ritenevano un dono degli Dei da riservare ai sacerdoti, ai nobili e agli anziani malati: sin dall’antichità il “liquore bianco” era utilizzato come antidepressivo. Con l’arrivo dei conquistadores spagnoli, le tecniche di produzione vengono affinate e nel 1521 nasce la Tequila come la conosciamo oggi. Nel 1600 cominciò a essere prodotta in quantità maggiori nella prima fabbrica dell’attuale territorio di Jalisco, fino ad arrivare al XIX secolo quando iniziò l’esportazione della Tequila nel mercato americano.

 

Come si fa la Tequila e dove viene prodotta?

La Tequila si ottiene dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nel cuore della pianta di agave e dalla sua successiva distillazione. Secondo la regolamentazione, può essere utilizzata esclusivamente la più pregiata tra le oltre 200 varietà di agave presenti in Messico, cioè quella chiamata Blue Weber o Weber Azul, la quale raggiunge la maturità e viene raccolta attorno agli 8 anni di età e cresce in alcune zone specifiche: attorno alla città di Tequila e in determinate aree dello stato di Jalisco, su terreni vulcanici.

Dopo la lunga coltivazione dell’agave, il jimador, il contadino messicano raccoglie le piante selezionate per produrre la tequila, e può iniziare la preparazione: le foglie e la parte esterna vengono rimosse per rivelare il cuore dell’agave, chiamato “piña”, che attraverso la cottura, a vapore o in forno, rilascia degli zuccheri fermentabili e sviluppa i suoi aromi caratteristici. In seguito, le piñas vengono macinate o schiacciate per l’estrazione del mosto e si passa alla fermentazione, che può durare da qualche giorno fino a una settimana.

La fase finale prevede che il mosto fermentato venga distillato all’interno di alambicchi di rame almeno due volte per ottenere la varietà Blanco, dal colore cristallino e dagli aromi puliti e finiti. La fase di produzione di questo famoso distillato può in alcuni casi continuare con l’invecchiamento.

Per quanto riguarda l’area e il processo di produzione della Tequila attualmente, sebbene alcune produzioni di Tequila rimangano a conduzione familiare, i marchi maggiormente conosciuti sono di proprietà di grosse multinazionali. Poco più di 100 distillerie producono 900 marchi di Tequila in Messico; per questo motivo, quindi, ogni bottiglia di Tequila riporta un numero di serie (Norma Oficial Mexicana, NOM), che identifica la distilleria che l'ha prodotta.

 

Tequila: le tipologie più famose

Esistono diverse tipologie di Tequila:

  • Premium, Tequila prodotta con il 100% di agave tequilana;
  • Mixto, Tequila prodotta con almeno il 51% di agave tequilana, unitamente ad altre sostanze zuccherine, come sciroppo di mais o di canna da zucchero;
  • Blanco (bianca) o Plata (argento), che riposa per 60 giorni in acciaio;
  • Joven (giovane) o Oro, dal colore dorato grazie all'aggiunta di caramello che dà maggiore morbidezza al distillato;
  • Reposado (riposata), la quale viene fatta invecchiare per almeno 3 mesi in tini di rovere così da acquisire aromi terziari, come per esempio la Jose Cuervo Tequila Tradicional "Reposado";
  • Añejo (invecchiata o vintage), invecchiata in botte per almeno un anno, anche se la maggior parte delle distillerie la invecchia per almeno 4 o 5 anni;
  • Extra añejo (extra invecchiata o ultra invecchiata), che raggiunge anche gli 8 anni di invecchiamento, diventando più simile a un Brandy.

 

Come si gusta la Tequila e a cosa abbinarla?

Il modo tradizionale di gustare la Tequila è quello di servirla in un bicchiere di terracotta accompagnandola con sale e succo di lime posti sul dorso della mano. Questo si accompagnerebbe particolarmente bene con il sapore tendenzialmente erbaceo e secco del distillato.

Un altro modo per consumare la Tequila, molto noto soprattutto al di fuori dal Messico, è nella preparazione del cocktail Tequila Bum Bum, diluita in un bicchiere con 1/3 di acqua tonica, sbattuta un paio di volte sul tavolo (da qui deriva il nome) e infine bevuta tutta d'un fiato. Ma la Tequila è un ottimo ingrediente di tanti celebri drink estivi esplosivi che evocano le vacanze.

Inoltre, la Tequila si abbina molto bene con la cucina messicana, i piatti di pesce come la ceviche, i formaggi e le varietà invecchiate prediligono gli abbinamenti con la carne grigliata o il cioccolato.

 

I cocktail estivi con la Tequila: Margarita, Tequila Sunrise e Long Island Iced Tea

 margarita drink

 

Distillato dalle origini antichissime simbolo dello spirito messicano, la Tequila ha dato vita ad alcuni cocktail leggendari, veri evergreen per gli intenditori.

La bebida nacional messicana ha un nome tutto al femminile: Margarita. La storia del cocktail è molto confusa: se alcuni credono sia stato il barista Don Carlos Orozco a inventare il Margarita in onore della bella figlia dell’ambasciatore tedesco, altri invece attribuiscono i natali di questo drink al barista Carlos “Danny” Herrera, il quale si era ispirato all’attrice hollywoodiana Marjorie King. Pochi dubbi, infine, su come preparare questo fresco cocktail estivo da aperitivo50 ml di Tequila 10% Agave, come per esempio la Tequila Reposado Olmeca Altos,  20 ml di Triple Sec e 15 ml di succo di lime appena spremuto.

Il primo Tequila Sunrise non nacque in terra messicana, bensì oltre confine: negli anni Settanta un giovane barista californiano arriva alla perfetta combinazione di ingredienti: 45 ml di Tequila, 90 ml di succo d'arancia e 15 ml di granatina, una bibita analcolica a base di melagrana.

Il Long Island Iced Tea non è esattamente un tè freddo, ma una bomba alcolica che unisce quasi tutti i "big spirits" in parti uguali: 15 ml di Vodka, Gin, Tequila e Rum bianco, ai quali si aggiunge il Triple Sec. Però la magia la fanno lo sciroppo di zucchero (30 ml), il succo di limone fresco (25 ml) e un goccio di cola, che danno al drink il tipico sapore di tè freddo.

 

Che caratteristiche ha e come riconoscere una buona Tequila?

Nella produzione della Tequila è ammessa la presenza del 49% di agave blu e la parte restante può essere composta da zuccheri aggiunti; pertanto, una Tequila di alta qualità è etichettata solitamente come “100% agave”. Oltre alla zona di provenienza, anche l’aroma è indicatore di una Tequila di alta qualità: le note predominanti devono essere di agave, vaniglia, caramello o spezie derivanti dall’invecchiamento, non di alcol, e sorseggiare la Tequila liscia assaporandone il finale dal gusto persistente sarà un piacere.

 

 

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