Tutti gli amanti dei vini bianchi dovrebbero conoscere il vitigno Pigato e le peculiarità dei vini che è in grado di originare in Liguria, suo territorio di elezione, per un piacere del palato senza eguali.
Le origini del vitigno Pigato
Le origini del Pigato sono ancora oggi oggetto di dibattiti tra gli ampelografi; ci sono, infatti, diverse teorie al riguardo ma la più accreditata sostiene che il vitigno abbia origini Greche e che sia arrivato in Italia nel Medioevo, probabilmente dalla Spagna. Tuttavia, si è perfettamente adattato alle terre liguri, tanto da sviluppare su questi terreni caratteristiche non riscontrabili altrove e da essere considerato autoctono della regione.
Da dove deriva il nome?
È curioso sapere che lo stretto legame tra il vitigno Pigato e la Liguria viene dimostrato anche dalle origini etimologiche del vitigno: il suo nome deriva dal termine dialettale ligure “pigau”, ovvero macchiato, in riferimento alla puntinatura che gli acini sviluppano quando giungono a maturazione.
La storia del vitigno
Il Pigato è certamente presente in Liguria dal 1600, tuttavia le prime testimonianze storiche su questo vitigno risalgono al 1881, quando è stato registrato nel bollettino ampelografico. Da allora, le sue qualità sono state riconosciute, valorizzate e gelosamente custodite, tanto che per la sua prima commercializzazione come vino si dovrà attendere un altro secolo: la prima bottiglia di Pigato è stata venduta nel 1950.
Le peculiarità del vitigno
Il Pigato è un vitigno resistente alle malattie della vite e dalla produttività abbondante. Giunge a piena maturazione a fine settembre, quando inizia la vendemmia di queste uve. La foglia del Pigato è di forma pentagonale, pentalobata e di dimensioni medio-grandi. Anche il grappolo è medio-grande, di forma piramidale o cilindrica, piuttosto compatto. L’acino è sferoidale, medio-grande, con buccia di colore giallo-ambrato (con le tipiche macchie color ruggine quando l’acino giunge a maturazione), piuttosto pruinosa.
Pigato e Vermentino: vitigni simili ma unici
Molti paragonano il Pigato al vitigno Vermentino: in effetti sono dei cloni provenienti dallo stesso seme e quindi presentano delle similitudini a livello genetico e sono i più importanti vitigni a bacca bianca della regione Liguria. Tuttavia, entrambi i vitigni sono molto sensibili alle caratteristiche dei terreni dove crescono e sviluppano delle caratteristiche distinte, a partire dal colore degli acini, che nel caso del Vermentino restano sempre gialli mentre quelli del Pigato assumono una colorazione maculata e ambrata, fino alle sensazioni evocate nel calice una volta che i vitigni vengono vinificati. Entrambi i vini sono dotati di sapidità e acidità, tuttavia il Vermentino preferisce crescere vicino al mare, il Pigato predilige le alture per sviluppare i suoi aromi, risultando più profumato e meno strutturato del Vermentino.
Il vitigno Pigato ha una sua DOC?
In Liguria, nella parte orientale della regione, su colline che si affacciano sul Mediterraneo e protette dalle Alpi sul versante nord, il Pigato origina dei vini caratteristici che hanno conquistato la loro DOC nel 1988: la denominazione Pigato DOC Riviera Ligure di Ponente.
La zona di produzione del Pigato DOC Riviera Ligure di Ponente
Il territorio della Denominazione di Origine Controllata Riviera Ligure di Ponente ricopre i Comuni nelle province di Genova, Savona e Imperia, su colline terrazzate. Quando coltivato su altitudini maggiori, il Pigato origina un vino delicato e profumato, anche grazie alle escursioni termiche, mentre sui suoli pianeggianti e dotati di mineralità, sviluppa dei vini più strutturati e decisi.
Le caratteristiche del vino
Dal vitigno Pigato nasce un vino bianco secco di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, dai profumi floreali, di macchia mediterranea e minerali, e dagli aromi dominanti di menta, salvia e fiori bianchi. In bocca è asciutto, pieno e leggermente amarognolo, con un finale persistente che aumenta il piacere di averlo degustato.
Come degustare al meglio il vino Pigato?
Per degustare al meglio il “Geva” Pigato DOC Riviera Ligure di Ponente, per esempio, servire il vino a 14ºC in un calice Renano, leggermente chiuso nella parte superiore, che permette di apprezzare appieno tutti gli aromi che questo vino biologico sprigiona.
Gli abbinamenti gastronomici perfetti
Il vino Pigato Riviera Ligure di Ponente DOC è sublime con i piatti della tradizione ligure, insuperabile in abbinamento al pesto, con le trofie o con i pansotti, pasta ripiena tipica del luogo. Eccelle anche quando accostato a menù di pesce o carne bianca, ma anche semplicemente all’ora dell’aperitivo.
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