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Il Bardolino è presente in testimonianze scritte risalenti al periodo romanico e medievale. Dal XIX secolo la produzione vinicola della zona incomincia ad essere identificata ufficialmente con il nome di "Bardolino" e, in particolare, ad affermarsi grazie a piccole partite di vino oggetto di invecchiamento, ovvero quelle che ad oggi fanno parte del disciplinare “Superiore", termine usato nel 1897 dallo scrittore bresciano Solitro, che individua nell'invecchiamento del Bardolino una buona prospettiva di qualità. Nel 1926 viene fondato il primo "Consorzio di difesa del vino tipico Bardolino". Con il riconoscimento della denominazione di origine controllata (D.M. 28/05/1968), venne definitivamente consentito l'uso della menzione "Superiore" per determinati vini provenienti da vigneti particolarmente vocati, gestiti in modo da ottenere, con rese più contenute, uve più zuccherine e idonee ad un periodo di invecchiamento. Nel 2001, con D.M. 01/08/2001, venne attribuita dal Ministero la denominazione di origine controllata e garantita per il Bardolino Superiore, primo vino rosso del Veneto ad ottenere tale riconoscimento. Precedentemente all'attuale disciplinare questo vino è stato riconosciuto DOCG con D.M. 01/08/2001 (G.U. 190 - 07/08/2001), modificato con comunicato (G.U. 232 – 05/10/2001), di nuovo modificato con D.M. 08/11/2001 (G.U. 275 – 25/11/2011) e infine modificato con D.M. 30/11/2011 (Pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf Sezione Qualità e Sicurezza - Vini DOP e IGP).
Di colore rosso rubino chiaro, con l’invecchiamento sorprende virando fino al granato carico, specie nella versione “Superiore”. In bocca se giovane si mostra fresco con tendenze amarognole. Acquisisce in alcuni casi una leggera effervescenza accennata, in altri, se l’obiettivo è maturare la struttura, aumenta di sapidità in modo gradevole, mantenendo comunque sia al palato sia al naso una piacevole leggerezza. Non tradisce se abbinato ai primi piatti con condimenti sia di mare che di terra, dando il meglio con le zuppe, specie quelle in cui i legumi la fanno da padroni. Stuzzicante con i piatti autunnali, in particolare abbinato a funghi e castagne.
Prodotto nei comuni di Affi, Bardolino, Bussolengo, Caprino, Castelnuovo, Cavaion, Costermano, Garda, Lazise, Pastrengo, Peschiera, Rivoli Veronese, Sommacampagna, Sona, Torri del Benaco, Valeggio sul Mincio; nella tipologia Classico solamente nei comuni di Affi, Bardolino, Cavaion, Costermano, Garda e Lazise.
Prodotto con uva corvina veronese al 35 - 65% e rondinella nella misura del 10 - 40%, sono ammesse uve provenienti dai vitigni a bacca rossa, non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona per un massimo complessivo del 20% e del 10% per ognuna di esse.
- La produzione delle uve non deve superare le 9 t / ha
- La resa massima di uva deve essere del 70%
- Gli allevamenti sono preferibilmente quelli a pergola veronese
- Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non puo’ essere inferiore a 3.300 ceppi / ha
- Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere di 9,5% vol. (11% vol. per il Bardolino Superiore)
- Nella tipologia “Superiore” richiede un invecchiamento di almeno 12 mesi a decorrere dal 1 novembre dell’anno di produzione delle uve
- Tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOC
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Nuance speziate si presentano al naso per poi lasciare spazio a confettura di ciliegie e toni caldi. In bocca è profondo ed elegante, audace al palato. Territorio e passione...al momento giusto.
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A rendere omaggio alla splendida tenuta che il barone Ciani Bassetti ha riportato in auge nel 1930 è il rosso Villa Giustinian. Aristocratico, elegante, nasce dalle uve 'bordolesi' cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot e malbec. Questa etichetta nasce per identificare lo stile classico e di ampie vedute del barone, che impiantò questi vitigni per creare un grande vino, senza eccessi di struttura e colore, ma che avesse l’eleganza delle migliori etichette degli chateaux bordolesi.
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